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Siamo una società non a scopo di lucro, presente a Friburgo dal 1971. Il nostro comitato organizzativo è interamente formato da volontari che desiderano promuovere e diffondere la lingua e la cultura italiana a Friburgo. Le nostre attività sono finanziate grazie alle quote associative versate annualmente dai nostri membri.
LETTURA SCENICA DI "LA LUNA NEL BAULE"
9 APRILE 2022, ORE 17, TEATRO DEL C.O. DI PEROLLES (Bd de Pérolles 68, 1700 Fribourg)
SEGUIRÀ UN DIALOGO CON GLI ARTISTI E L'AUTORE
Lettura scenica del romanzo di Daniele dell’Agnola, edito
Adattamento Giulia Asselta
con Annig Raimondi
regia Paolo Bignamini
musiche originali Daniele dell’Agnola
A cura di deSidera -Teatro de Gli Incamminati, in collaborazione con la Pro Grigioni Italiano .
INGRESSO LIBERO
Que reste-t-il de nos amours?, “che cosa resta?” si chiedeva Charles Trenet nella sua più celebre canzone. All’età di 80 anni, Jolanda Giovanoli decide di affidare la storia della sua vita allo scrittore Daniele Dell’Agnola: l’intenzione iniziale è di limitarsi a «due paginette di memorie da lasciare alle figlie», ma sin dai primi paragrafi il racconto comincia a crescere in profondità. Con delicatezza ed empatia, Jolanda ci porta con sé in un viaggio attraverso le gioie e i dispiaceri di una vita vissuta sempre con passione: le storie dell'hotel Val d'Arca di cui è proprietaria, il rapporto con la sorella Vera che decide di emigrare in Canada, le montagne della Maloja che incorniciano un'esistenza di dura poesia.E il telefono, che quando squilla improvviso porta sempre cattive notizie inaspettate, porta “la malora”.Oltre gli orizzonti della vicenda personale, emergono echi degli avvenimenti epocali, ma sono soprattutto i piccoli gesti della quotidianità e gli affetti più sinceri a scandire il ritmo della narrazione e a fare di Jolanda lo specchio di un’esperienza collettiva. La luna nel baule si rivela così un ponte ideale che congiunge il passato e il futuro e abbraccia quattro generazioni di una famiglia della val Bregaglia.L’adattamento del romanzo per la scena si sviluppa come una sorta di contrappunto tra le voci delle due sorelle, Jolanda e Vera, che si intrecciano lungo il medesimo racconto, ciascuna offrendo una narrazione fatta di toni, registri e sguardi diversi. Alla fine, le due voci, che aprono ora sulla dimensione sensibile e ora su quella più sovrasensibile dell’esistenza, si incontrano, componendo un’unica, emozionante, storia.
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